Cari Fiorella e Gianni,ricambio di cuore i vostri auguri con qualche ora di ritardo, perché non volevo rispondere con una mail d’auguri frettolosa scritta in mezzo ai mille impegni, ma dedicarvi un minuto e un pensiero affettuoso.
Credo che il Natale non sia solo un momento di “ri-avvicinamento” tra persone che magari non hanno sempre modo di vedersi e parlarsi, ma debba essere anche un’occasione per esprimere gratitudine per ciò che si ha e si ha avuto.
Nonostante la lontananza penso spesso a voi come una seconda famiglia, che mi ha accolto affettuosamente quando ero ancora una bambina e mi ha non solo “avviato” a quello che sarebbe diventato (grazie al Cielo) il mio lavoro e la mia vera vocazione, ma mi ha anche insegnato che un’orchestra è soprattutto un insieme di persone, ognuna con i propri pregi e difetti, con i propri grattacapi, con le proprie preoccupazioni, ma uniti dall’amore non solo per la Musica, ma per ciò che si fa.
In un’orchestra professionale purtroppo a volte emerge la routine e la scarsa consapevolezza che suonare non è solo “firmare il foglio firme”, ma è il privilegio di poter ricreare l’arte, ogni giorno diversa ma sempre con la medesima bellezza.
Spesso ripenso a quanto dovremmo essere grati di avere il privilegio di ricreare la bellezza, e di farlo come lavoro. E ogni volta riscopro la meraviglia delle mie prime esperienze in orchestra, nel Gruppo d’Archi Veneto, e rivolgo un pensiero affettuoso a voi, ai quali va questa mia riconoscenza, per avermi insegnato il rispetto per l’orchestra e per il lavoro di musicista (la puntualità, l’affidabilità, lo studio prima della prova, l’importanza dell’organizzazione di tante piccole cose che messe insieme fanno tantissimo), che sono diventati il mio pane quotidiano anche grazie a voi.
Un abbraccio e tanti auguri di buone feste e di un 2020 sorprendente!