Carissima Fiorella,
martedì siamo stati partecipi di una bellissima serata di musica.
Il giovane violinista che hai chiamato ad eseguire la parte solistica del concerto di Caikovskij è davvero bravo.
Ma quello che più mi ha impressionato, è stata la qualità dell’orchestra – ché tale siete, a dispetto del nome.
Assai bene diretti da Maffeo Scarpis (che si è confermato essere un ottimo maestro concertatore, e che la musica che ha sul leggio mostra di conoscere benissimo, squadernandola con gestualità chiarissima, precisa e oltremodo funzionale), avete suonato benissimo, sia sul piano tecnico che della centratura stilistica ed espressiva.
Mi ha piacevolmente sorpreso, in particolare, l’equilibrio raggiunto fra le diverse sezioni dell’orchestra e soprattutto fra quella dei legni e degli archi.
Se ne è avuta ampia e convincente dimostrazione nella Sinfonia Italiana di Mendelssohn, in particolare, mentre nel secondo movimento del Concerto di Caikovskij è anche emersa una qualità del pianissimo che è cosa nient’affatto scontata e che, se non eseguito “comme il faut” , deprime il tutto, anziché mandare “aux anges” gli uditori, come invece avete saputo fare voi.
Belli e “giusti” anche gli impasti timbrici e la resa dei diversi piani sonori; ottima la trasparenza del fraseggio, che si è apprezzata segnatamente nelle parti della Sinfonia di Mendelssohn caratterizzate da un uso intelligente e raffinato della imitazione contrappuntistica fra le diverse sezioni dell’orchestra.
Tutto ha funzionato benissimo. Belle e coerenti le pagine fuori programma (le gustosissima Italiana in Algeri di Rossini e la quinta Danza ungherese di Brahms che valeva quanto un festoso spettacolo pirotecnico “en plein air“).
Grazie davvero.